In memoria di Luc Montagnier
L’ULTIMA BATTAGLIA PER LA VITA DI LUC MONTAGNIER CONTINUA DAL CIELO
https://www.reuters.com/lifestyle/science/french-virologist-who-co-discovered-hiv-virus-has-died-afp-2022-02-10/
di Vincenzo Valenzi
Luc Montagnier, uno dei giganti delle scienza moderna ci ha lasciati, nel fuoco di una battaglia scientifica che ha dimostrato come la saggezza dell’età e la sapienza scientifica andrebbero meglio ascoltati quando si combatte contro nuovi nemici come il COVID, rifuggendo dalle tentazioni di Guerra e di mammona nelle sue vesti di fondazioni benefiche di glaxo, che hanno portato la medicina moderna ad una vera e propria Waterloo, con 4 dosi di vaccino in un anno e una serie di artifizi per imporlo alla popolazione, di cui ci sarà da vergognarsi per molto tempo a venire https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/02/10/vaccino-aifa-non-ci-sara-una-quarta-dose-ma-un-richiamo-speriamo-annuale-su-novavax-in-arrivo-il-24-febbraio/6489450/
e da cui anche nel bel paese si comincia a fare una dolorosa macchina indietro, con lo smantellamento progressivo delle più imbarazzanti misure che hanno visto bloccati nelle loro attività vitali poveri vecchi e adolescenti anche con due non salvifiche dosi (ci vuole la terza e, perché no, a breve la quarta dose, per salire su un pullman, un treno, in un bar o a prendere i propri soldi in banca, ecc.) https://www.meteoweb.eu/2022/02/green-pass-governo-abolizione/1762274/
con inermi vecchietti e bimbetti in erba, buttati fuori dagli uffici postali e dalle palestre e dal 15 febbraio, anche la forza attiva di milioni di lavoratori buttati fuori dal lavoro senza stipendio (preceduti da sanitari e insegnanti in questo molto poco sensato calvario come insegnato buon ultimo da Omicron, in una escalation che non sapremmo come definire, che pretende di imporsi con la forza di legge, quando in tutta l’Europa (che sarebbe la Casa Madre a cui ispirarsi ) e lo stesso Israele queste misure non esistono o sono smantellate.
Prima di avviarsi all’ultima e più distruttiva impresa per la vita produttiva familiare e sociale, sarà il caso di ritirare le misure più indifendibili e deleterie sull’altare di poca scienza, come cercava di insegnare Montagnier, e di tanta bottega di un guerra di turno, che va rispondendo nelle sedi competenti alle sue attività non proprio di interesse statale e sanitario, che hanno depistato i ministeri della sanità, dimentichi della grande ministra democristiane Tina Anselmi, che aveva un giusto rapporto con le industrie al servizio della salute pubblica e non il Ministero al servizio delle industrie alla Poggiolini e c. http://www.uniglobus.it/inchieste-virali.html
L’imbarazzo della Grande stampa per la scomparsa del grande francese della virologia è palpabile a partire da Le Monde, che distorce la realtà storica recente quando insinua che Montagnier dopo il Nobel avrebbe deragliato dai sani binari scientifici. Scrive Le Monde:
"Récompensé par le jury de Stockholm pour sa contribution à la découverte, en 1983 à l’Institut Pasteur, du virus responsable du sida, acteur de la lutte contre cette maladie, il avait par la suite multiplié des prises de position hétérodoxes en matière scientifique et médicale, suscitant consternation et réprobation chez ses pairs". https://www.lemonde.fr/disparitions/article/2022/02/10/luc-montagnier-codecouvreur-du-vih-et-nobel-de-medecine-est-mort_6113182_3382.html
Vorremmo precisare che il prof. Montagnier da scienziato qual era, aveva sempre seguito le ricerche più avanzate nel campo della biologia ed in particolare le ricerche del suo collega francese Jacques Benveniste http://jacques-benveniste.org/ di cui ereditò i laboratori di Clamart dove continuò le complesse ricerche con Jamal Aissa e altri collaboratori.
Se ne parlò nella sorpresa generale del bel mondo dorato, nel 2007 all’Inaugurazione degli Archivi Benveniste alla LUDES di Lugano, come ci ricorda questo colloquio con chi vi scrive in era pre Stoccolma a margine della conferenza luganese sugli archivi https://www.youtube.com/watch?v=CuQtvjBuavI
nel mentre erano stati assegnati in Crimea i primi AWARD BENVENISTE nell’ambito della Conferenza COSMOS AND BIOPSHERE https://www.vglobale.it/?s=award+benveniste
Montagnier non era un puro, né pretendeva di vestirne i panni, ma era un grande ricercatore della natura e della vita ed è stato penoso vedere troppi colleghi offendere il suo lavoro, di cui sanno poco anche perché il Francese si è spinto nei misteri del DNA e del RNA e della vita, con le sue potenti basi scientifiche e la sua libertà di pensiero che è un esempio di coerenza e potenza, che lo ha posto tra i grandi di ogni tempo oltre i suoi meriti che lo avevano portato a Stoccolma nel 2008.
Le volgarità sulla sua figura scientifica saranno materia di riflessione per la nostra Comunità Scientifica e mediatica, che dovrebbe forse riprendere l’aristocrazia scientifica come stella polare, abbandonando modesti servizi al padrone di guerra di turno https://www.adhocnews.it/crisanti-bassetti-e-pregliasco-cantano-si-vax-per-natale-video/
C’è bisogno di scienza per affrontare le grandi sfide dello Sviluppo compatibile, evidenziate con la Pandemia del COVID, che ha messo a nudo le fragilità dei vari sistemi pubblici e privati, divisi tra salute pubblica e mercato.
L’esempio scientifico e umano di Luc Montagnier con le sue ultime battaglie per difendere la salute pubblica dagli appetiti dei grandi gruppi interessati più che altro agli indici di borsa e ai profitti, sia di monito e di lezione per le leadership scientifiche e politiche contemporanee.
Si muore e si sarà giudicati oltre che nei tribunali nei parlamenti, per strada, anche in Cielo, dove i giudici non sono comprabili con amicizie varie
Addio Luc,
Vincenzo Valenzi
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