Una testimonianza sull'uso di paracetamolo e Fans nella Covid
Pubblichiamo la lettera e la videotestimonianza di un ingegnere di Siena, ospedalizzato con Covid a marzo 2020, che ha voluto rilasciare dopo aver visto l'intervento del dottor Donzelli sul paracetamolo del mese scorso.
"Buonasera dottore,
sappia che per me è una sorpresa e un sollievo sapere che esistono medici che alla domanda cosa devo fare per la febbre o il mal di testa non mi rispondono in maniera automatica ed irremovibile: "prendi il paracetamolo e/o l'antinfiammatorio".
La mia esperienza al riguardo è stata devastante. TUTTI mi hanno risposto così. I medici con cui mi sono consultato prima della diagnosi, il medico che mi seguiva a casa quando ero risultato positivo al tampone, tutti i medici e gli infermieri del reparto malattie infettive di Arezzo con i quali mi sono letteralmente scontrato al riguardo (e che mi hanno, forse per questo, somministrato un antipsicotico senza visitarmi).
Nella prima lettera che le ho scritto ho molto semplificato il mio percorso. Mi sembra corretto riportarle una ricostruzione più precisa (purtroppo non mi è stato ancora possibile recuperare la cartella clinica).
La mia sensazione generale con gli antipiretici nei primi giorni di malattia è sempre stata di miglioramento sintomatico iniziale e di successivo peggioramento generale tale da portarmi ad uno stato finale sempre peggiore.
E' stato un rapporto molto difficile a un certo punto decisi di prenderli perché stavo troppo male e li per li mi facevano sentire meglio (ero come un drogato?). La durata del periodo di benessere si è accorciata gradualmente finché la sera del 10 marzo non ce l'ho fatta a prendere le medicine (le ho vomitate). In quel momento avevo la netta sensazione che avevo poca vita davanti (a mia moglie avevano detto che ero molto vicino a essere intubato).
Da quella sera non ho più preso gli antipiretici ed ho avuto costanti miglioramenti fino alla guarigione "nonostante la febbre alta".
Per quanto riguarda l'OKI, sempre su consiglio medico, ho preso la dose da adulto (50mg ketoprofene) verso le ore 13.30 del 6 marzo. L'effetto è stato molto strano. Dopo aver preso l'OKI sono andato a letto per circa 2 ore (è una mia abitudine) ho fatto una bella sudata e quando mi sono alzato ero "guarito", stavo benissimo. Mi sono fatto una doccia, la barba, vestito tutto nuovo ma dopo qualche ora stavo male molto peggio di prima aver preso quella medicina. E' stato un boomerang micidiale. Chiamo il medico per un consulto e mi dice che è molto strano e probabilmente sono solo mie sensazioni e che lo posso riprendere. Cosa che faccio dopo cena ma solo metà dose. L'effetto è +/- lo stesso solo più attenuato.
Non so se posso attribuire tutto a FANS ed antipiretici ma dalla prima manifestazione febbrile del giovedì, puntualmente repressa con tachipirina, mi sono ritrovato il sabato in ospedale con l'insufficienza respiratoria.
Aggiungo che a un certo punto sono stato in stanza con un paziente, meno grave di me nel senso che non aveva avuto una seria insufficienza respiratoria, che era stato ospedalizzato una settimana prima. Lui prendeva regolarmente gli antipiretici. Ci hanno dimessi lo stesso giorno io libero da covid e lui positivo con circa 38 di febbre. Ci siamo risentiti regolarmente per telefono. Lui ha continuato a prendere antipiretici ed è guarito solo dopo 5-6 settimane.
Un altro caso è quello di un mio amico che dopo 3-4 settimane dall'infezione non riusciva a guarire. Non era grave e non era ospedalizzato. Data la confidenza mi sono permesso di consigliargli di smettere di prendere la tachipirina stando attento però a non superare i 39.5° e di verificare sempre di non andare in insufficienza respiratoria. Nei successivi 3-4 giorni ha fatto belle sudate a letto ed è guarito.
Allego una piccola ricerca di articoli su Pubmed sull'argomento febbre e malattie infettive. La ricerca è piccola perché, a dispetto dell'importanza del tema, gli articoli sono straordinariamente pochi. Un sospetto lo avevo e lei me lo ha confermato...
Sono a disposizione per qualunque iniziativa volta a promuovere la medicina basata sulle evidenze. Di medicina ne capisco poco ma sul metodo scientifico non sono l'ultimo arrivato.
La ringrazio del tempo che mi ha dedicato. I più cordiali saluti"
Ing. Claudio Petreni
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