Dalla Lorenzin alla Covid

Il filo rosso che lega la nomina dell’Italia a capofila mondiale delle strategie vaccinali (Washington 2014) alla sindemia Covid-19.

Correva l’anno 2017 quando un Ministro della Salute, sopravvissuto a cinque Presidenti del Consiglio, fece emanare un decreto, scritto evidentemente da altri, in cui portava da 4 a 12 le vaccinazioni obbligatorie per la popolazione infantile, sotto minaccia di perdita della patria potestà per quei genitori renitenti.

La Lorenzin troneggiava, quale leader sanitario del Paese nominato dalla Gavi Alliance, a Washington nel 2014, sotto l’ombrello magnificente dell’amministrazione Obama: “Capofila delle politiche vaccinali nel mondo”. Un onore e un onere per una signora, diplomata al classico, che riteneva la pertosse una malattia causata da un virus che saltella.
Per preparare il decretone si presentò più volte in televisione, in prima serata di fronte a milioni di spettatori, sostenendo, contro ogni verità, che nel Regno Unito ci fossero ogni anno centinaia di bambini morti di morbillo. Tali affermazioni sono tutt’ora al vaglio della magistratura per il reato di procurato allarme. Negli anni indicati dalla signora non un solo bambino morì per morbillo.

Non un solo giornalista fece notare le gravi bugie teletrasmesse.

La sinistra italiana accettò di buon grado il decretino, chiedendo la rimodulazione dell’obbligo a 10 vaccini (sconto) più 4 consigliati e la cancellazione dell’orrore relativo alla patria potestà. La Sanità Pubblica è certamente un cavallo di battaglia della sinistra, e che la gestisca per anni una incompetente amica di Berlusconi va benissimo, basta che sia gratis.

Alcuni di questi vaccini sono in fase sperimentale. La sperimentazione la stiamo finendo sulla nostra popolazione infantile. Contenta la sinistra contenti tutti.

A capo del dipartimento per le politiche di prevenzione sanitaria del Ministero della Sanità sedeva un certo Ranieri Guerra, oggi direttore vicario OMS, assurto alle cronache recenti grazie ad alcune puntate di Report che hanno mostrato come il signore in questione, invece di fare gli aggiornamenti del piano pandemico come di sua competenza, si faceva fotografare raggiante nel 2014 a Washington accanto alla Lorenzin, pronto a cavalcare l’ardua sfida dei 12 vaccini per tutti i bambini del mondo. Una recente ricerca di un generale dell’esercito italiano indica che se si fosse fatto l’aggiornamento del piano pandemico nazionale, come doveva fare il direttore del Dipartimento di Prevenzione, probabilmente a marzo 2020 ci sarebbero stati 10.000 morti in meno per Covid.

Con 10.000 morti sulla coscienza non andrei tanto leggero in giro a sorridere ai fotografi e a dire di chiedere all’attuale governo informazioni sull’aggiornamento del piano pandemico: “Chiedete a loro, io non ne so nulla”. Certamente la magistratura italiana saprà intervenire prima della prescrizione.

Perché è stata scelta l’Italia per avviare una politica di prevenzione così fuori dalla realtà, e come è stato possibile convincere pressoché tutta l’opinione pubblica che questa politica sanitaria era sensata e si basava su dati scientifici affidabili?

Una enorme operazione mediatica ha sostenuto la Signora, nel suo fare illogico e antiscientifico, marchiando di complottisti e novax chiunque sottolineava come mancassero i fondamentali (sicurezza, necessità ed efficacia) per procedere con una imposizione di queste dimensioni.
La marchiatura degli eretici, dei non allineati al sistema, è pratica antica che evidentemente neanche le moderne democrazie sono riuscite a debellare.

Oggi si ricomincia, ma in scala molto più grande, con i negazionisti, ossia coloro che sottolineano un livello di isteria e omertà inquietante nella gestione del Covid e nei flussi mediatici.
Centinaia di morti al giorno, ma da nessuna parte un elenco di chi muore.
Nessuna terapia efficace e nessuna forma di profilassi possibile.

Una unica via, il vaccino. Nuovo, nuovissimo, una tecnologia rivoluzionaria, a mRNA, mai testata prima nella storia dell’umanità. L’Unione Europea ha lottato per anni per evitare di far entrare alimenti OGM sul proprio suolo, non conoscendo gli effetti sulla salute umana nei decenni.

Oggi facciamo entrare un vaccino che inocula nelle cellule pezzi di materiale genetico, una tecnologia che solo il nazismo più folle poteva immaginare. Lo facciamo entrare con le prime pagina in festa, l’arrivo del liberatore, il sogno si avvera, siamo liberi da quest’incubo.
E chi obietta, chi riflette, chi frena, chi si oppone è un nemico del popolo, oggetto di pubblico ludibrio.

Oggi nel mondo muoiono almeno 700.000 persone ogni anno per antibiotico resistenza (con la stima dell’OMS di 350 milioni di morti entro il 2050).
Chissà quante di queste morti sono state timbrate come Covid.

Oggi in Italia muoiono 80.000 persone ogni anno per inquinamento atmosferico.
Chissà quante di queste morti sono state timbrate come Covid.

Se negli Stati Uniti ogni anno muoiono per farmaci/vaccini oltre 100.000 persone, da noi ogni anno potrebbero morire a seguito di effetti avversi ai farmaci circa 20.000 persone.

C’è urgente bisogno di una nuova visione della salute e di una nuova educazione sanitaria.
Una strada tutta in salita.

 

«Il motivo principale per cui assumiamo così tanti farmaci è semplice: le aziende farmaceutiche non vendono farmaci, ma bugie sui farmaci» Peter C. Gøtzsche, fondatore della Cochrane Collaboration

 

Vaccinazioni: sono davvero indispensabili? - Intervista al Dr. Roberto Gava
http://www.informasalus.it/it/articoli/vaccinazioni_indispensabili.php